Valeria Papa, titolare senza paura: “Ho pensato solo a quello che dovevo fare”

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Di Redazione

Resta senza punti la Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia, ma i segnali sono più che incoraggianti per la squadra marchigiana, capace per lunghi tratti di tenere sulla corda la Savino Del Bene Scandicci nonostante la pesante assenza di Tatyana Kosheleva, fermata da un virus. L’arduo compito di sostituirla se l’è assunto Valeria Papa, che commenta così il momento della sua squadra: “Siamo sicuramente in crescita e dobbiamo continuare così. C’è voglia di fare bene, quindi penso che ci siano i presupposti per fare un buon girone di ritorno“.

L’1-3 finale è forse è stato fin tropo severo per le Tigri: “Effettivamente, per gran parte della partita ce la siamo giocata alla pari – conferma la schiacciatrice genovese – ma Scandicci è un’ottima squadra e con loro non puoi permetterti di calare mai l’attenzione: quando ci è successo, hanno preso qualche punto di vantaggio che poi è stato difficile recuperare“.

A fare felice la Megabox è in particolare un primo set quasi perfetto: “Siamo partite molto aggressive, a iniziare dalla battuta – commenta Papa – come Mafrici ci aveva chiesto di fare, e anche nel muro e nella difesa siamo state precise, riuscendo a metterle in difficoltà. Loro poi sono cresciute e noi abbiamo perso un po’ di lucidità in alcune situazioni, però siamo state lì fino alla fine“. E il riconoscimento del pubblico di Urbino è stata la risposta: un lungo applauso ha salutato le Tigri a fine partita.

Sostituta naturale di Kosheleva, la schiacciatrice ligure si è fatta trovare pronta ogni volta che è stata chiamata in campo: “Ci stiamo allenando tutte molto bene – sottolinea –. Domenica sono scesa in campo con la consapevolezza di aver fatto una buona settimana quindi ho pensato a quello che dovevo fare senza caricarmi di troppe pressioni o aspettative“. La sua avventura a Vallefoglia era cominciata con una spalla fuori posto: “Per fortuna niente di grave, ma mi impediva di lavorare come volevo. Il nostro staff fisioterapico è davvero ottimo e con lavoro e pazienza ho recuperato al 100% e questo mi permette di allenarmi e spingere senza preoccupazioni“.

La Megabox sta cambiando pelle con gli innesti di Drews, Furlan e Lazaro, che “sono arrivate con mentalità e spirito giusti e questo ha fatto sì che si integrassero velocemente e alla perfezione nel gruppo“. Alle porte c’è la trasferta sul campo di Conegliano, che guida la classifica: “Andiamo a casa loro con la certezza che siamo in crescita – chiude Papa –. Sono partite da giocare a viso aperto e in questo la sfida con Scandicci ci deve aver dato la consapevolezza che con un pizzico di determinazione in più possiamo essere competitive anche con i top team“.

(fonte: Comunicato stampa)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.