Santa Croce si conferma in casa, Porto Viro battuta 3-0

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foto Kemas Lamipel Santa Croce
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Di Redazione

Vince e convince la Kemas Lamipel che supera per 3-0 a domicilio la Delta Group Porto Viro in un match con poca storia, causa anche le defezioni nella squadra ospite (infortunati i due centrali Sperandio e Romagnoli). Ma i “Lupi” non si fanno distrarre, giocano col l’acceleratore sempre premuto e alla fine vanno a prendersi i meritati applausi dalla Curva Parenti che, finalmente, è potuta tornare a sostenere i propri beniamini.

Il primo set inizia con Fedrizzi al servizio e con il primo ace (per il bombardiere biancorosso alla fine 3 errori e 6 servizi vincenti, score da capogiro!): dopo una rotazione completa Fedrizzi torna alla battuta sul 16-6 e ne esce sul 22-6, segno eloquente dello strapotere biancorosso nel parziale, con Walla imperioso in attacco e granitico a muro con 3 blocks consecutivi. Zambonin toglie lo spaesato Tiozzo Caenazzo inserendo al centro lo schiacciatore Gasparini, ma alla fine il punteggio recita 25-11 in favore degli scatenati padroni di casa.

Dal secondo set la partita si fa più equilibrata, complice anche l’ingresso di Penzo quale libero al posto di Lamprecht. Fabroni si affida molto a Bellei, unico a passare con un minimo di continuità, ma il cambio palla dei “Lupi”, ottimamente gestiti da un Acquarone particolarmente ispirato, funziona a meraviglia, soprattutto con i centrali Festi ed Arasomwan che sono macchine da punto. Nella parte centrale la Kemas Lamipel allunga (8-6, 16-11), piazzando un break non più colmabile da Mariano, Vedovotto e compagni.

Nel terzo gioco invece Porto Viro parte anche leggermente meglio dei “Lupi” (6-8), ma alla lunga Colli prende in mano la situazione e spinge i suoi alla rimonta, concretizzatasi con degli attacchi imperiosi di un Walla imprendibile. Avanti per 16-13 per i “Lupi” c’è odore di tre punti: Pace spenge in difesa le ultime velleità ospiti e si va a chiudere esattamente come si era iniziato: Fedrizzi spara due aces clamorosi e il set finisce 25-20, con i “Lupi” che incamerano la seconda vittoria di fila in questo inizio di campionato e vanno a confermare quanto di buono fatto vedere in quel di Mondovì. Adesso con il morale alto si va a preparare il terzo turno di campionato: a Brescia per la Kemas Lamipel sarà una bella prova del nove.

Kemas Lamipel Santa Croce-Delta Group Porto Viro 3-0 (25-11, 25-20, 25-20)
Kemas Lamipel Santa Croce: Bezzera Souza 19, Fedrizzi 13, Colli e Arasomwan 10, Festi 8, Acquarone 1, Brucini 0, Giovannetti, Menchetti, Caproni, Riccioni e Ferrini NE; liberi: Pace e Sposato. Coach: Cezar Douglas.
Delta Group Porto Viro: Bellei 12, Vedovotto 8, Barone e Mariano 6, Gasparini 4, Pol e Tiozzo 1, Fabroni 0, Zorzi, Marzolla e Romagnoli NE; liberi: Lamprecht e Penzo. Coach: Massimo Zambonin.
Note: Santa Croce: battute vincenti 8, errate 10. Ricezione positiva 69%, Attacco 62%, muri punto:7. Porto Viro: battute vincenti 1, errate 10. Rocezione positiva 53%, attacco 49%, Muri punto 2

(fonte: Comunicato Stampa)

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“Grazie per ogni istante di bellezza che hai saputo regalare”: addio a Matteo Piazzetta

Oltre il Volley

La società del Belluno Volley, con tutta la comunità sportiva e non, e la stessa redazione di Volley News, si unisce al dolore della famiglia per la prematura scomparsa di Matteo Piazzetta, uno dei protagonisti della prima stagione dei biancoblù in Serie A3 e di due campionati di B.

Ecco il ricordo della società...

Un vero “rinoceronte”, che in campo sfoderava grinta. Ma fuori era tutta un’altra musica. Perché Matteo era luce. Era gentilezza. Era uno di quelli che salutano per primi. Che aiutano senza dirlo. Che sorridono anche quando avrebbero il motivo per non farlo.

Dall’alto dei suoi 2 metri, o quasi, attaccava con la mano sinistra, con i suoi proverbiali “tiri mancini”. E lo faceva con eleganza, ma anche con l’efficacia di chi sa che la pallavolo è fatta di equilibri sottili.

Al di fuori del palazzetto, invece, lo si poteva scorgere con una macchina fotografica in mano, mentre cercava l’inquadratura perfetta. O magari assorto davanti a un quadro: era innamorato dell’arte. Le immagini, diceva, parlano dove le parole si fermano.

Forse per questo, ora che Matteo è stato colpito da un male che non guarda in faccia nessuno, siamo senza parole. Perché di fronte a una scomparsa così prematura, a 36 anni ancora da compiere, anche la cronaca si ferma. E lascia spazio al ricordo. Il ricordo di un ragazzo solare, dallo sguardo limpido e dai modi gentili.

Chi lo ha conosciuto sa che era impossibile non volergli bene. Lo sapevano in spogliatoio, lo sapeva chi lo incrociava dopo una partita. Matteo non c’è più, però resta quella luce. Resta in chi lo ha allenato, in chi ci ha giocato assieme o lo ha incrociato da avversario, in chi ha condiviso con lui sogni ed emozioni. E, soprattutto, resta il suo modo di essere. Il suo modo di stare al mondo. Che non faceva rumore, ma lasciava il segno.

Ciao Matteo. E grazie. Per ogni muro. Per ogni “tiro mancino”. Per ogni sorriso. Per ogni istante di bellezza che hai saputo regalare: a noi. E alla pallavolo.