Jordyn Poulter, regina delle Olimpiadi: “Non mi sembra ancora vero”

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Di Alessandro Garotta

Sull’oro olimpico del Team USA femminile ci sono tantissime firme di rilievo: Jordan Larson è senza dubbio il volto copertina, il commissario tecnico Karch Kiraly ha lasciato il suo ennesimo segno nella storia della pallavolo (dopo i tre ori da giocatore tra indoor e Beach Volley), e tante altre giocatrici come Michelle Bartsch e Haleigh Washington sono state fondamentali per raggiungere il gradino più alto del podio. Ma non vanno però dimenticate le super prestazioni di Jordyn Poulter: regista imprescindibile in questo sogno diventato realtà, non ha sbagliato una scelta, mettendo le compagne sempre nelle condizioni di fare punto e recuperando anche da un infortunio.

In attesa dell’esordio in campionato al suo secondo anno con la Unet E-Work Busto Arsizio, la miglior palleggiatrice di Tokyo 2020 ci ha raccontato in esclusiva le emozioni per il trionfo olimpico.

La nazionale femminile statunitense ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi: come suona? 

Sinceramente non mi sembra ancora vero. È pazzesco pensare a cosa ci è successo quest’estate… Eppure l’abbiamo fatto davvero!“. 

Qual è il bilancio della sua esperienza alle Olimpiadi? 

Penso che chiunque abbia partecipato alle Olimpiadi di Tokyo direbbe che è stata un’esperienza unica, soprattutto a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. È stato speciale per tutti noi poter competere in tempi di pandemia, nonostante l’assenza dei tifosi. Lo considero proprio come il momento più particolare della mia vita“.

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Considerando l’ottimo torneo del Team USA a Tokyo, qual è stata la vostra miglior partita? 

Penso che la performance contro la Serbia sia stata la migliore del nostro torneo. Abbiamo preparato questo match nei minimi particolari, avendo idee chiare in testa e studiando bene le avversarie. Sono state davvero incredibili l’attenzione e la determinazione che abbiamo messo in campo: la vittoria in tre set è stata un’iniezione di fiducia importante per affrontare al meglio la finale“.

Cosa significa per lei essere stata premiata come Miglior Palleggiatrice di Tokyo 2020?

Per me significa semplicemente avere a fianco giocatrici incredibili, che rendono il mio lavoro più facile. Il palleggiatore non è né il primo né l’ultimo elemento della squadra a toccare palla. Perciò, senza una buona ricezione o difesa non è possibile distribuire il gioco in maniera efficace, e senza attaccanti che mettono i palloni a terra le alzate sarebbero inutili. Mi sento davvero fortunata a far parte di una squadra così profonda e piena di talento“.

Com’è stata celebrata la vostra vittoria al Villaggio Olimpico e quando siete tornate a casa? 

È stato un po’ strano festeggiare al villaggio solo con la squadra, ma siamo state tutte molto felici di tornare in America e goderci la vittoria insieme alle nostre famiglie e agli amici. Per me è stato fantastico condividere la medaglia d’oro con la gente del mio Stato d’origine (Illinois, n.d.r.) e tutte le persone che fanno parte della mia vita e del mio percorso nella pallavolo“.

Foto Unet E-Work Busto Arsizio

Dopo un’estate indimenticabile, è tornata a Busto Arsizio per la stagione 2021-2022. Come si trova alla UYBA?

Sono molto felice a Busto. Nutro un grande rispetto per il club e la sua storia, così come per lo staff e ciò che può fare un allenatore giovane come Marco Musso“.

Dove potete arrivare quest’anno? Quali sono le sue aspettative? 

Non si può proprio sapere dove arriveremo! Il campionato è talmente competitivo e pieno di giocatrici forti che ogni settimana sarà una battaglia all’ultimo respiro. Ma, essendo la nostra una squadra giovane, il potenziale è infinito. Quindi, mi aspetto che la UYBA scenda in campo sempre affamata di vittorie e pronta a combattere. L’obiettivo è di terminare la stagione con la consapevolezza di giocare la nostra migliore pallavolo. Se saremo in grado di farlo, arriveranno anche i risultati“.

Ci dica una cosa della sua squadra che potrebbe sorprenderci. 

Penso che l’equilibrio del nostro attacco sorprenderà un sacco di persone“. 

Foto Unet E-Work Busto Arsizio

Quanto sarà importante per voi giocatrici il supporto dei tifosi che finalmente tornano alla E-work Arena? 

Sarà incredibile tornare a giocare davanti ai tifosi! Quando ero a Chieri e sono venuta a giocare alla E-work Arena, che allora si chiamava ancora Palayamamay, ricordo un’atmosfera davvero vivace ed energica sugli spalti: era molto difficile giocare a Busto da avversaria“. 

Dopo l’oro olimpico, ha realizzato i suoi sogni riguardanti la pallavolo o ne sta già inseguendo altri? 

Penso che la parte migliore dei sogni sia che una volta realizzati se ne possano individuare di nuovi! Inseguirò il mio prossimo sogno, ma al momento non so ancora bene quale sia“. 

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Scanferla si sposa (“Leal testimone”) e si racconta: “Piacenza? Cambiare tanti allenatori non aiuta”

Sale in Zucca

La delusione per una stagione che non ha girato come doveva e per un addio a Piacenza dopo sei stagioni che lascia un po’ l’amaro in bocca per quando e come è stato gestito li lasciamo per ora da parte. Leonardo Scanferla è questo, vuole essere anche questa cosa qui, ma tra circa dieci giorni, sarà anche di fronte ad un folto gruppo di amici e colleghi della pallavolo e non solo per dire il suo sì a Martina, compagna da molti anni, che lo accompagnerà per tutta la vita, ma soprattutto per tutta la sua nuova avventura alla Vero Volley Monza, che da pochi giorni ne ha annunciato con gioia ed entusiasmo il suo arrivo per raccogliere l’eredità di uno che come Leonardo si è fatto molto benvolere dalla tifoseria brianzola, ossia Gaggini. 

Eredità pesante? No, lo scrivo io, soprattutto perché Leonardo è uomo squadra, uomo guida, spirito libero e impegnato a dimostrare che costruire è una missione in cui crede ciecamente sin da quando, piccino e indifeso, ma promettentissimo lo osservavo mentre si allenava a Brescia con Alberto Cisolla, che di Scanferla ha benedetto il talento, fin quando il nostro libero ex piacentino è diventato campione del mondo. Siamo tutti lì, curiosi di capire cosa metterà sul piatto dopo un viaggio di nozze californiano (così pare), dal quale tornerà spero desideroso di mettersi in piedi sulle onde di via Stucchi e fare sì che qualcosa di buono fuoriesca dal mare della Superlega che costeggia Monza. Torniamo alle ultime settimane, o ai giorni che verranno?

“Partiamo dai prossimi giorni per i quali al momento sono abbastanza concentrato. Sposerò Martina a Merate, in una villa vicinissima a dove è nata e se vogliamo anche molto vicina alla mia nuova destinazione”.

Testimoni di nozze conosciuti?

“Leal. È stato come un fratello per me a Piacenza e ci tengo che sia al mio fianco in questo giorno speciale”.

foto Lega Volley

Ci si sposa, ma si resta anche in zona. Perché ha scelto Monza dopo questi anni così travagliati a Piacenza?

“Perché sapevo ci fossero dei buoni presupposti per ricominciare dopo tutti questi anni in un posto al quale sono rimasto inevitabilmente legato. Piacenza è stata casa mia per sei anni, e nei gruppi di squadra che si sono creati stagione dopo stagione ho trovato degli amici che mi è spiaciuto molto veder andare via e lasciare quest’anno”.

Il suo sostituto si conosceva già da tempo.

“So come vanno queste cose e sono rimasto dispiaciuto solo dalla modalità con la quale ho avuto notizia della cosa, ovvero leggendo i giornali e i siti Internet. Dopo sei anni mi aspettavo un faccia a faccia diretto, anche perché avevo un altro anno di contratto con Piacenza e perché ho lavorato con loro per molti anni. La trasparenza avrebbe sicuramente lasciato il dispiacere di lasciare tutto, ma sarebbe certamente stata ben più apprezzata. Ringrazio la Presidente per tutto il tempo trascorso assieme e spero di aver lasciato alla gente che ci ha seguito un ricordo positivo perché questo ha significato per me stare a Piacenza”.

Monza ha passato un anno abbastanza duro. Mi dica che elemento di rottura porterà Scanferla rispetto al passato.

Cercherò di riaccenderla e riaccendere un po’ l’entusiasmo di un palcoscenico che solo due anni fa si ritrovava a giocare la finale scudetto. Da quel che so saremo un bel mix, ovvero una squadra giovane con qualche elemento di esperienza. Affronteremo una Superlega in cui tante big e parecchie squadre si sono rafforzate. Credo, anzi, sono convinto che anche noi potremo dare fastidio nel prossimo campionato. I presupposti ci sono tutti. Mi è piaciuta molto l’accoglienza che ho avuto e l’aria che ho respirato in questi primissimi giorni di presentazione. Ho parlato con Rohrs e tanti mi hanno parlato della realtà del Vero Volley. Siamo allineati sul fatto che bisognerà cambiare il passo”.

A Piacenza non si è riusciti perché? La butto lì, forse i troppi cambi in panchina?

“Credo anche in questo caso tante cose. Ogni anno cambiare allenatore non è certo stato un valido supporto anche perché cambia il lavoro, cambia la visione e tutto può diventare controproducente per la squadra. Le posso però dire cosa ha funzionato quest’anno, ossia un gruppo eccezionale che si è costruito settimana dopo settimana, tanto che molti di noi, nonostante sapessero da tempo dei cambiamenti della prossima stagione, hanno continuato a dare il massimo per i compagni che resteranno a Piacenza”.

Un po’ ciò che è successo a Civitanova e che ha permesso di arrivare in finalissima.

Non pensavo riuscissero ad arrivare così in fondo, conosco molti di loro e sono rimasto anche io stupito positivamente. È stato fatto un bel lavoro anche in questo caso a livello di collettivo. Sarebbe bello si lavorasse in questo senso anche per il prossimo anno a Monza”.

Di Roberto Zucca