Lupo e Nicolai alle Olimpiadi: “Siamo orgogliosi. Diremo la nostra contro chiunque”

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Di Redazione

Tokyo. Così come le altre formazioni azzurre, anche i vicecampioni olimpici Daniele Lupo e Paolo Nicolai stanno contando i giorni (ormai pochi) che li separano dall’esordio nel torneo olimpico. Il duo allenato da Matteo Varnier, come noto, strappò il pass per Tokyo già nel 2019 (con un anno di anticipo quindi rispetto all’iniziale data prevista per i Giochi) quando si aggiudicò il torneo di qualificazione disputato in Cina. Ora però è tempo di pensare alle gare che prenderanno il via il 25 luglio: Lupo/Nicolai, alla terza olimpiade assieme, sono una delle coppie più longeve del circuito mondiale e sono a tutti gli effetti una delle formazioni da battere.
Consapevolezza dei propri mezzi, senso di responsabilità e voglia di scendere in campo trapelano dalle parole dei due beachers.

Paolo Nicolai: “E’ un grande orgoglio essere ancora qui, l’essersi qualificati per la terza volta è per noi qualcosa di estremamente importante. Ora abbiamo soltanto voglia di scendere in campo e un campo dove campeggiano i Cinque Cerchi è sempre speciale e diverso da tutti gli altri. Abbiamo la consapevolezza che il percorso sarà complicato; ci sono coppie che hanno dimostrato di essere anche un po’ avanti rispetto a noi in questo momento, ma l’esperienza ci insegna che il torneo olimpico è completamente a sé e devi averlo giocato; esserci già stati rappresenta un vantaggio a mio avviso. Noi siamo qui per vincere tutte le partite. Non partiamo sconfitti con nessuno, cercheremo di arrivare fino in fondo, ma mai come questa volta sono tante le coppie che possono dire la loro”.

Daniele Lupo: “Essere qui è una sensazione fantastica, la venue è molto bella e io e Paolo non vediamo l’ora di entrare in campo. Noi siamo insieme da undici anni, per noi sarà la terza olimpiade, siamo molto affiatati e questo aspetto, assieme all’esperienza che abbiamo accumulato in tutto questo tempo, può rappresentare un piccolo vantaggio. Presentarsi qui da vicecampioni olimpici non è un peso; anzi è un piacere e un onore; non vediamo l’ora di giocare con l’obiettivo di dare il massimo. Affronteremo questo torneo non sottovalutando nessuno, ma neanche temendo le altre formazioni. La mia filosofia è quella di giocare sempre divertendosi, senza mai dimenticare che essere qui è una gioia”.

Alle parole dei due atleti fanno eco quelle del CT azzurro Matteo Varnier: “Sono molto emozionato e felice di essere qui a vivere quest’esperienza, la terza per me (due da primo allenatore, una da vice). Con Paolo e Daniele sono più che una squadra ormai, possiamo dire di essere una famiglia. Conoscersi così bene da così tanti anni può rappresentare un vantaggio e potrebbe essere un punto a nostro favore nel momento in cui saremo costretti ad affrontare momenti di difficoltà in un torneo come questo. Questa Olimpiade, dal punto di vista tecnico, a mio avviso sarà molto complicata perché qui ci sono davvero molte squadre che possono dire la loro. Il livello tecnico negli ultimi anni si è molto alzato e il ricambio sul podio è stato notevole. Certo tra i favoriti della vigilia ci siamo anche noi e siamo consapevoli che ci sono d elle aspettative da questo punto di vista.”

L’esordio degli azzurri è in programma domenica 25 luglio alle ore 20 locali (le ore 13 in Italia) contro i tedeschi Thole J./Wickler. 

(Fonte: comunicato stampa)

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Perugia, Lorenzetti guarda al futuro: “L’obiettivo? Andare a caccia di 5 finali!”

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La Sir Susa Vim Perugia archivia una stagione in cui il livello è stato altissimo, sotto tutti i punti di vista, e si proietta verso il futuro con le ambizioni che hanno da sempre contraddistinto il club, nella consapevolezza che sarà un’annata in cui ci sono ben 5 trofei per i quali competere.

A tracciare il bilancio e le prospettive per la prossima stagione è stato coach Angelo Lorenzetti nel corso della conferenza che ha chiuso il ciclo di incontri con la stampa di quest’anno. Il tecnico bianconero ha voluto cominciare la conferenza ringraziando i giornalisti per il rapporto di fiducia e collaborazione che c’è stato nel corso dell’intero anno, per poi passare all’analisi della stagione. 

"Quest’anno – e voglio approfittare di questo appuntamento finale per farlo -  volevo ringraziarvi perché è stato un anno in cui il livello di attenzione, di cura, di rispetto reciproco in palestra è stato altissimo, la conoscenza reciproca dell’anno precedente ha inciso e questo ci ha consentito di stare più attaccati alla classifica, ma soprattutto nei numeri, di giocare un po’ meglio dell’anno prima".

"Lo scorso anno noi avevamo un’eccellenza per il cambiopalla, un’eccellenza per la fase break, quest’anno le due fasi sono state molto più equilibrate e per il modo in cui hanno lavorato i ragazzi non posso che essere grato perché è stato un divertimento quotidiano lavorare con loro. Dopodiché questo lavoro e questo miglioramento che c’è stato nei numeri ha portato a raccogliere meno dell’anno prima, e questo è stato fonte (in quei momenti lì) di analisi profonda".

Il riferimento è stato alle due semifinali non centrate, quella di Coppa Italia e quella di campionato con Civitanova: "sono state due semifinali molto diverse; sulla prima non ho un rammarico grandissimo, perchè dopo la partita di Trento è stato tutto molto veloce e c’è stato un po’ di “scombussolamento”, per il calendario che avevamo avuto e poi per l’infortunio di Oleh. L’analisi dopo la Coppa Italia comunque ci ha garantito un riflettere sul nostro tipo di gioco, che comunque aveva dato dei segnali per cui dovevamo 'rimettere a posto' soprattutto il cambiopalla".

"Al contrario dell’anno prima, quest’anno dall’inizio eravamo meno competitivi sul cambiopalla diretto e molto nel cambiopalla indiretto, ma quando arrivi ai momenti cruciali delle manifestazioni il cambiopalla diretto conta. Quel momento lì ci ha dato modo di cambiare il nostro gioco, soprattutto su questo aspetto e questo ha fatto sì che il percorso che abbiamo fatto in campionato fino alla semifinale sia stato un percorso netto, con numeri buoni e con il gioco che volevamo fare. La semifinale con Civitanova invece è un rammarico grande, perché è successo tutto in una settimana, dietro secondo me non ci sta solo la palla. Tuttavia quello “schiaffone” e il modo in cui i ragazzi lo hanno gestito, secondo me è stato uno dei motivi per cui la Champions è arrivata qua".

Secondo Lorenzetti la squadra in Polonia è riuscita a fare un salto di qualità importante, grazie anche ad una riflessione personale e individuale che ha portato il gruppo a lavorare bene in palestra: "Abbiamo giocato “CON” l’evento, tanto è che non ci siamo accorti neanche di quanto casino ci fosse al palazzetto di Łódź e questo è stato un grande salto di qualità! Giocare con l’evento è una cosa molto importante perché significa stare nell’evento e farsi trascinare da esso. Il salto di qualità va fatto nella gestione delle emozioni e nel sapere esattamente cosa ognuno di noi voleva diventare, non cosa doveva difendere".

Ora la Sir, campione d’Europa, si accinge a vivere una nuova grande stagione da protagonista, con la consapevolezza di aver conquistato quest’anno, un trofeo che mancava e che era un grande obiettivo di questa società. Si riparte senza essere mai sazi, ma con le medesime ambizioni e con quella giusta pressione che è un tratto imprescindibile dei grandi club: "Nello sport si guarda avanti. La pressione è una componente importante, guai se noi non avessimo la pressione di “andare a caccia di 5 finali” il prossimo anno! Spero che non si diventi mentalmente più liberi perché abbiamo vinto, ma lo si diventi perché è bello andare a vincere".

In vista della prossima stagione il tecnico è estremamente positivo e lo comunica alla stampa sottolineando che "non c’è giorno in cui non vedo l’ora che arrivano in palestra il pomeriggio! Per il prossimo anno l’ossatura resterà quella. Quando si ripartirà, ci sarà da riprendere un percorso e soprattutto poi ci sarà da guardare fuori perché il prossimo anno giocheremo in Italia dove Trento darà valore a quando ha fatto quest’anno e allo scudetto conquistato, ci sarà poi da fare attenzione a Verona perché ha fatto della potenza uno dei suoi punti di forza".

"Nel percorso in Europa la Champions sarà diversa dal prossimo anno in termini di qualità perché quest’anno comincia a diventare, in attesa poi anche dell’entrata delle russe, una Champions ancora più difficile, perché le squadre polacche sono diventate ancora più forti e perché le società turche hanno formato delle squadre molto competitive e quindi dovremo impostarla in maniera diversa già dalla fase a gironi. Il prossimo anno abbiamo 5 manifestazioni e l’obiettivo sarà quello di andare a caccia di 5 finali!".

(fonte: Sir Susa Vim Perugia)