La Lube passa al PalaBarton e si incorona regina d’inverno

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Di Redazione

Il panettone di Natale sarà dolcissimo per la Cucine Lube Civitanova, che nella super sfida con la Sir Safety Conad Perugia valida come recupero della decima giornata di andata di Superlega gonfia i muscoli al Pala Barton, piegando la squadra di Heynen al tie break. I marchigiani chiudono dunque al primo posto la classifica del girone d’andata (con gli stessi punti ma con una vittoria in più), che determina anche la griglia delle squadra partecipanti alla Del Monte Coppa Italia 2021: i cucinieri sono quindi già certi di dover affrontare la Kioene Padova nei quarti di finale, in programma il 27 gennaio.

Considerando la classifica generale, la Sir mantiene invece 7 punti di vantaggio sui rivali, che però hanno una gara ancora da recuperare. E a giudicare dalla gara di oggi la contesa è tutt’altro che chiusa: Civitanova, infatti, può contare su uno Yoandy Leal a tratti inarrestabile (25 punti), su un Robertlandy Simon gigantesco a muro e in attacco e su un Osmany Juantorena chirurgico nei momenti decisivi. Mentre Perugia, che pure ottiene le solite ottime risposte da Sebastian Solé, perde le proprie certezze in attacco, dove Atanasijevic non è ancora al meglio.

Perugia vince la sfida dai nove metri (10 ace contro 6), Civitanova quella a muro (15 contro 9). A spostare l’ago della bilancia nella metà campo Lube, come spesso capita tra le due squadre, piccoli particolari, in particolare in attacco, con gli ospiti migliori nelle percentuali (53% di squadra contro 44%). Nelle file bianconere miglior realizzatore Leon (23 punti), 15 i colpi vincenti per Atanasijevic e Solè, 10 (con 5 ace) per Plotnytskyi. Nella metà campo biancorossa cinque in doppia cifra: l’Mvp Leal (25 punti per il martello di Civitanova con il 54% sotto rete), Juantorena (15) Richlicki (13), Simon (14) ed Anzani (11).

La cronaca:
Squadre in campo con i rispettivi sestetti tipo. Primo set con Aleksandar Atanasijevic assoluto protagonista, in negativo prima e positivo poi, a favore naturalmente della Sir. Che, avanti 12-9, con gli errori in attacco del serbo consente ai cucinieri di pareggiare. Ma poi, sempre con il bomber di Belgrado e stavolta al servizio, manda in tilt la ricezione di Juantorena e compagni (36% di positive contro il 53% dei padroni di casa) ritrovando un cospicuo vantaggio (18-14 dopo un errore in attacco di Simon), quello che risulterà decisivo per portare a casa il parziale.

Il tutto nonostante la reazione della Cucine Lube che, dopo essere risalita fino al 22-23, depone definitivamente le armi quando Ricci mura il contrattacco di Leal che avrebbe scritto nuovamente la parità. Perugia chiude 25-23, con un altro muro vincente. Atanasijevic fa segnare 7 punti nello score personale (47% di efficacia sulle schiacciate), uno in più del compagno di squadra Leon (62%), mentre sulla sponda Lube il top scorer è Juantorena, autore di 5 punti con un buonissimo 67% in attacco e un muro.

La partita è una battaglia di muscoli e di nervi anche nel secondo set, in cui è ancora la Sir Safety a partire col muso davanti. Scappa sul 17-14 con i contrattacchi in sequenza di Leon prima e Atanasijevic, ma poi si fa recuperare fino alla parità (a quota 22) da una Cucine Lube trascinata da un sontuoso Osmany Juantorena (4 punti). Il capitano è protagonista, insieme a Rychlicki e Leal, del soprasso sul 22-23 e soprattutto della zampata vincente, che arriva dopo due set point gettati alle ortiche, sul 22-24. Per la vittoria che vale l’1-1 nel computo dei set sono decisivi prima un ace di Leal (29-28, 7 punti per il bomber naturalizzato brasiliano), quindi il contrattacco finale di Osmany Juantorena, che chiude il parziale a proprio favore alla terza occasione buona.

Il terzo set è un monologo dei campioni del mondo. Subito avanti 1-6, poi 7-13 con due muri consecutivi firmati da Simone Anzani. Sulla sponda perugina Heynen prova a scuotere i suoi sostituendo un Atanasijevic in evidente difficoltà (0 su 4 in attacco) con Vernon-Evans, ma la Cucine Lube resta superiore in ogni fondamentale (59% in attacco contro il 32% degli umbri, 6-1 nei muri), e con Kovar utilizzato con costanza da De Giorgi per rafforzare la seconda linea, alza il muro sugli avversari chiudendo sul 18-25, con Leal top scorer a quota 5 punti (56% in attacco).

Torna invece in equilibrio la sfida nel quarto set, almeno fino al 13-13. Poi è un muro vincente di Solé su Juantorena a regalare il primo break alla Sir, che successivamente dilaga grazie ad un micidiale turno al servizio di Plotnytskyi (3 ace). Perugia vola sul 21-15 a proprio favore e chiude 25-18 con Atanasijevic, che rimanda tutto al tie break.

Un quinto parziale deciso dal break di tre punti conquistato dal contrattacco di un super Leal (8-10, per lui 25 punti totali con il 59% in attacco), subito seguito da un ace del neo entrato Falaschi (9-12). Perugia reagisce con un ace del solito Leon (11-12), ma alza bandiera bianca dopo un muro vincente dei marchigiani su Ter Horst (11-14). La chiude sul 12-15 Robertlandy Simon (15 punti, 82% sui primi tempi e 5 muri!), stampando un attacco nei due metri.

Sir Safety Conad Perugia-Cucine Lube Civitanova 2-3 (25-22, 28-30, 18-25, 25-18, 12-15)
Sir Safety Conad Perugia: Piccinelli n.e., Ricci 7, Vernon-Evans 3, Travica 1, Ter Horst 2, Sossenheimer n.e., Biglino n.e., Leon 22, Zimmerman, Solé 14, Colaci (L), Atanasijevic 15, Plotnytskyi 10. All. Heynen.
Cucine Lube Civitanova: Kovar, Marchisio n.e., Juantorena 14, Balaso (L), Leal 25, Larizza n.e., Rychlicki 13, Diamantini n.e., Simon 15, De Cecco 2, Anzani 11, Falaschi 1, Hadrava, Yant n.e.. All. De Giorgi.
Arbitri: Puecher-Zavater.
Note: Durata set: 30′, 38′, 25′, 26′, 20′. Sir: bs 14, ace 10, muri 8, 43% in ricezione (21% perfette), 44% in attacco. Lube: bs 22, ace 6, muri 14, 40% in ricezione (17% perfette), 53% in attacco.

(fonte: Comunicato stampa)

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Grottazzolina, Di Pinto elogia Marco Falaschi: “Ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi”

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La distribuzione del gioco della rinnovata Yuasa Battery passerà dalle mani di Marco Falaschi, nuovo regista scelto da Grottazzolina per la stagione 2025-26 di Superlega. Molto sappiamo della sua lunghissima carriera in Serie A ma anche all’estero, passando per l’azzurro della nazionale. E nel corso di questa corposa esperienza c’è un allenatore con il quale proprio Falaschi non solo è cresciuto, ma si è consolidato anche come leader, vincendo campionati e prendendosi spesso i galloni di capitano. Parliamo di un’icona del volley nostrano come Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, tecnico che vanta un’esperienza pluridecennale in Serie A, che ha forgiato talenti e che rappresenta un riferimento assoluto del volley italiano.

Dialogare di volley con lui è un’esperienza fuori dagli schemi, con aneddoti, esperienze e il ricordo di annate strepitose, di gare indimenticabili e di tanto tanto lavoro tecnico. È proprio a lui a raccontare, ai microfoni della società di Grottazzolina, Marco Falaschi nel dettaglio: “Marco è un giocatore generoso” racconta Di Pinto “dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”

Grande stima tecnica da sempre ma anche grande conoscenza delle qualità umane e caratteriali di Marco Falaschi, che ha avuto a Castellana Grotte e Taranto in momenti differenti. “Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po' tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì, ma il nostro rapporto è rimasto costante.

L’infortunio lo ha un po' fermato, quelli sono dei brutti clienti da superare. Se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte con un finale di stagione in crescendo. Poi abbiamo fatto un grandissimo lavoro a Taranto. Lui ha rinunciato ai grandi giri per partecipare attivamente a questo progetto Taranto. Al primo anno di A1 da capitano, ha fatto due grandissime annate. Teniamo presente che a livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Poi il secondo anno due infortuni molto gravi avuti ci portarono a scendere da quel punto di vista ma la squadra reagì molto bene”

Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”

Per chiudere anche una coincidenza tra la sua Taranto e la Yuasa, che quest’anno si è salvata da neopromossa. Non accadeva in Superlega da tanti anni, l’ultima fu proprio la sua Taranto. “Tra Grotta e Taranto ci sono state diverse analogie partendo dalla salvezza ottenuta da neopromosse ma non solo. Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria.

Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)