È Alexandra Botezat l’ultimo tassello al centro della Millenium Brescia

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Di Redazione

Nuovo ingresso nel roster della Banca Valsabbina Millenium Brescia per la stagione 2020/21: nella conferenza stampa web tenutasi oggi è stato ufficializzato l’arrivo dall’Imoco della centrale Alexandra Botezat. Insieme a lei anche tanti ospiti. 

All’incontro online, presentato da Luca Piantelli, sono stati ospiti Andrea Carasi, fresco di nomina a primo assistente di coach Enrico Mazzola e il dirigente Stefano Ferrari che ha fatto il punto della situazione sul settore giovanile.

«Sarà emozionante rivestire questo ruolo – commenta il giovane Andrea Carasiil campionato di Serie A è quasi un mondo a parte. Aver fatto il terzo allenatore lo scorso anno mi ha aiutato per capire la tattica e lo studio degli avversari, ma sul taraflex è tutto diverso, sarà “strano” all’inizio. Con coach Mazzola ho un ottimo rapporto, creando la sintonia giusta e dimostrando tutta la mia volontà spero mi possa delegare sempre di più ed essere utile al team. Per quanto riguarda gli elementi nuovi del roster posso dire che mi piacciono molto e che la tanta voglia di dimostrare può fare la differenza».

«Devo essere sincera: complice l’età e l’aver giocato solo con determinati compiti, la mia non è stata è una scelta immediata – spiega Biganzoli riguardo la sua riconferma – ma trovare società serie non è semplice e lasciare le cose a metà a me non piace, ecco perché ho deciso di restare a Brescia. Sono conscia che le mie qualità utili per l’A1 siano i fondamentali di seconda linea, però quest’anno mi sento meglio da un punto di vista fisico e voglio mettermi alla prova anche davanti per quanto possibile».

Poi un approfondimento sul giovanile con Stefano Ferrari: «Ogni anno che passa Millenium mira ad avere atlete giovani sempre più preparate. Lo stop del Covid non ha bloccato i nostri progetti, anzi ci siamo ingegnati per trovare proposte varie e tecnologiche come gestire gli allenamenti a casa con un’app dedicata, tanto che praticamente non ci siamo mai fermati. Ora abbiamo ripreso anche gli allenamenti in palestra e ritrovare le ragazze dal vivo è stato davvero bello. Inoltre abbiamo attivato anche delle giornate di provini per permettere a chi vuole entrare nei nostri gruppi di fare degli allenamenti dedicati, senza dimenticare che all’ordine del giorno abbiamo anche le collaborazioni con delle società del nostro territorio che presto sveleremo».

Infine ecco annunciata la nuova Leonessa, Alexandra Botezat, che esordisce con un commento sul suo nuovo club: «Vedendo Brescia da fuori mi ha colpito da un punto vista organizzativo ma anche per l’evoluzione tecnica: la dirigenza cerca sempre di alzare l’asticella ogni anno e gli avversari devono sempre sudare ogni punto». «Quest’anno sono qui per giocarmela e non mi spaventa lavorare sodo per guadagnarmi il posto, non mi siederò sugli allori – continua “Bote” – nell’ultima stagione ho imparato quanto sia importante la forza del gruppo e spero che anche quest’anno sia così».

Quali sono i suoi punti di forza? «Premetto che voglio lavorare tanto in palestra per migliorare – spiega la centrale nata in Romania ma con cittadinanza italiana – penso di voler spingere sull’attacco per aumentare le mie uscite, senza dimenticare il muro vista la mia altezza». Infine una preghiera: «Spero di non dover giocare a porte chiuse perché sarebbe triste. Conosco già una parte del roster e sono certa lavoreremo bene, con l’obiettivo di mettere in difficoltà tutti gli avversari. Non vedo l’ora di conoscere i nuovi tifosi sperando di sentirli cantare al palazzetto».

Nata a Brăila, in Romania, il 3 agosto 1998, la nuova Leonessa porta freschezza e fisicità (è alta 196 centimetri) alla formazione del confermato coach Enrico Mazzola. Giunta in Veneto a Resana nel 2004 dalla Romania, insieme alla famiglia, inizia a giocare nel 2010 nelle giovanili del Giorgione di Castelfranco Veneto (Treviso).

La carriera da professionista comincia nella stagione 2013-14, quando gioca per il Bruel Bassano, in serie B1, dove è stata allenata da coach Atanas Malinov ed è stata avversaria della Millenium, ma soprattutto compagna di squadra di Ulrike Bridi. La stagione successiva entra a far parte della squadra federale del Club Italia in A2, con cui esordisce e nel 2015-16, in serie A1. Contemporaneamente in questo periodo viene convocata nelle nazionali giovanili italiane e con quella Under 18 vince la medaglia d’oro al campionato Mondiale 2015 a Lima.

Nella stagione 2017-18 viene ingaggiata da Busto Arsizio dove conquista la Coppa Cev (2019), e ottiene le prime convocazioni nella nazionale maggiore (esordio a Cavalese il 7 maggio 2019, Italia-Cina Under 23, 3-2) e nell’estate seguente si aggiudica la medaglia d’argento alla XXX Universiade. Per l’annata 2019-20 si trasferisce all’Imoco Conegliano con cui vince, in sequenza, la Supercoppa, il Campionato Mondiale per club e la Coppa Italia, prima dell’interruzione dell’attività agonistica a causa del covid-19.

Dopo 123 gare a referto, 203 set giocati e 267 punti realizzati (25 ace, 106 muri ed il 41,5% in attacco), nel 2020-21 ecco la nuova affascinante sfida alla Banca Valsabbina Millenium Brescia.

(Fonte: comunicato stampa)

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Ufficiale, Giulio Magalini è un nuovo schiacciatore di Grottazzolina

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Uno schiacciatore con il tricolore cucito sul petto. Il primo volto nuovo per la Yuasa Battery Grottazzolina arriva dalla vittoria scudetto con la maglia dell’Itas Trentino. Si tratta del veronese Giulio Magalini, classe 2001, a Trento nelle ultime due stagioni a condividere il ruolo in banda insieme a due totem assoluti come Michieletto e Lavia. Il suo spazio, però, Magalini se lo è ritagliato alla grande e ne sa qualcosa la Yuasa, visto che nel match interno disputato al PalaSavelli contro Trento lo schiacciatore veneto mise giù 15 punti pesanti. Schiacciatore completo, dotato di ottima elevazione, è stato presentato nella conferenza stampa tenuta presso il Bar Cioccolami a Piane di Montegiorgio. Presenti il Presidente RossanoRomiti, coach Massimiliano Ortenzi, i membri del direttivo Luigi Benedetti e Valerio Finucci oltre al responsabile relazioni esterne e comunicazione Fabio Paci.

Introduzione che spetta al presidente Romiti“Giulio è nei nostri progetti da anni. Insieme a coach Ortenzi è da tempi non sospetti che abbiamo messo gli occhi su di lui, ben prima del nostro arrivo in Superlega, ma solo ora siamo riusciti a concretizzare il tutto e sono molto soddisfatto di esserci riuscito in questa stagione. Pensiamo possa essere un valore aggiunto per fare un ulteriore passo avanti rispetto al passato e sono sicuro che sarà una stagione che ci vedrà insieme in maniera positiva. Il gruppo che si andrà a formare vedrà insieme giovani al fianco di elementi con maggiore esperienza, capaci proprio di aiutarli nella loro crescita. Puntiamo a fare un gradino in più rispetto allo scorso anno dove la salvezza è stata piuttosto tribolata: speriamo di raggiungere lo stesso obiettivo con qualche patema in meno. Una salvezza più tranquilla ma, guardando verso l’alto, non ci poniamo limiti”.

La parola poi a Giulio Magalini, la cui è storia con il volley nasce tardi, visto che ha iniziato a giocare praticamente a 16 anni, arrivando dal calcio: “Sì, a quell’età è scoccata la scintilla. Difficile dire perché ho cambiato sport, mio fratello giocava nelle giovanili veronesi di volley e in giardino mi ‘costringeva’ a giocare con lui. Poi, nell’anno del primo superiore, con un mio compagno di scuola abbiamo deciso di provare ed è stato tutto molto veloce, girando anche diversi posti e questo è servito anche per formare il carattere”. 

Come detto arriva con i galloni di Campione D’Italia, dopo il successo tricolore in finale contro la Lube. “Sono stato due anni a Trento e posso dire che è stata una grande scuola anche se forse posso dire che lo scudetto lo meritavamo ancor di più l’anno scorso. Eravamo primi meritatamente dalla prima giornata ma alla fine non è arrivato. Quest’anno la scintilla è stata la sconfitta al Mondiale per club e alla fine è stato un bel percorso chiuso con un trionfo. So bene che davanti a me avevo due fenomeni assoluti come Michieletto e Lavia ma l’ho vissuta nel modo giusto dando il massimo e con il giusto agonismo. Ho avuto solo da imparare e ammirare le gesta di quei fenomeni, provando sempre a farmi trovare pronto se fosse stato il mio turno. Come quella domenica al PalaSavelli contro la Yuasa: un pubblico e un calore di quel livello non me lo aspettavo perché non conoscevo Grotta. In battuta facevo fatica a sentire l’arbitro che fischiava. Mi piace sentire la passione e può essere un valore aggiunto che può anche fare la differenza. Personalmente ringrazierò sempre Trento che mi ha fatto vivere un livello internazionale incredibile, una grande esperienza che mi ha portato tanto. Questa scelta arriva al momento giusto secondo me, qui ogni risultato lo si vive al meglio ed è possibile goderselo di più. Un percorso da vivere proprio per la mia crescita”.

Una storia particolare la sua che ne incrocia un’altra tutta da raccontare come quella della Yuasa Battery: “Sono molto contento di iniziare questo percorso, è una storia incredibile quella di Grottazzolina. Si arriva dalle serie minori fino alla massima serie. Spero di portare la mia professionalità e le mie qualità a questa realtà. L’obiettivo è avere una squadra di personalità e il giusto mix di esperienze e gioventù per essere competitivi al meglio in questo campionato. Non poniamoci limiti e dobbiamo sognare. I miei nuovi compagni? Non li conosco personalmente ma ci sarà modo. Del gruppo dello scorso anno conosco invece bene Comparoni, a lungo in nazionale con me: mi ha parlato benissimo della squadra, della società e dell’ambiente”.

Chi lo segue da tanto tempo è Massimiliano Ortenzi che ha avuto sempre una grande ammirazione per lui. “Il mercato in Superlega inizia presto e sono felice di aver portato a casa un obiettivo primario che ci eravamo prefissati. Un ragazzo che tecnicamente può darci un ulteriore valore aggiunto rispetto alle due conferme importanti nel ruolo, vale a dire Fedrizzi e Tatarov. Giulio a mio avviso ha bisogno di una realtà come Grotta, che punti fortemente su di lui e che gli permetta di mostrare in campo con continuità quello che sa fare. A Trento si vince molto e c’è tutto per farlo ma avere davanti due campioni come Lavia e Michieletto ti concede meno opportunità per determinare il tuo percorso. Grotta può rappresentare un viatico per mostrare appieno le sue qualità e non vediamo l’ora di lavorare in campo. Un ragazzo che raggiunge la nazionale partendo da noi come Comparoni, e un altro che arriva scudettato e con l’abitudine a vincere. Ci auguriamo ovviamente che ci porti in dote questa bella abitudine”.

Chiusura con Valerio Finucci che propone un’osservazione che sa molto di memoria storica. “Sui sogni abbiamo costruito quello che stiamo vivendo, ma forse neanche nei nostri sogni più nascosti avremmo potuto pensare di presentare oggi un giocatore con lo scudetto sul petto. Uno scudetto che Giulio ha dimostrato di meritare quando è sceso in campo. Per questo è stato scelto, lo ringraziamo per la fiducia e crediamo tantissimo in lui”.

(fonte: M&G Scuola Pallavolo)