La Champions League perde Novara: Imoco a caccia di vendette

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Di Redazione

Un gran peccato: la Champions League femminile perde l’Igor Novara che poteva essere a pieno titolo una grandissima protagonista della Final Four: dopo la pesantissima sconfitta in casa delle campionesse d’Italia (ne abbiamo parlato ampiamente qui) dal Galatasaray, resta una sola italiana a correre per il titolo di campione d’Europa, l’Imoco Conegliano. Come detto dell’Igor e della serata di mercoledì c’è davvero poco da salvare e sarà interessante ora capire se e come questa brutta batosta influirà sui prossimi impegni che portano all’assegnazione del titolo italiano.

L’Imoco dal canto suo ha rischiato sapendo di rischiare: la formula che non fa differenza tra un 3-0 e un 3-1, non offre grandi garanzie e le Pantere pur avendo chiuso con il massimo scarto alla Ghirada si sono trovate a dover reagire da grande squadra al primo set delle russe: l’1-2 di Conegliano (21-25, 20-25) ha chiuso i conti e consentito all’Imoco di puntare a quel grande trofeo europeo solo accarezzato lo scorso anno con la sconfitta in finale subita dal Vakifbank Istanbul. Saranno proprio i turchi allenati da Giovanni Guidetti gli avversari della Imoco in un remake della finale dell’edizione 2017. Servirà una grande impresa a giudicare da come sta giocando il Vakifbank che ha inflitto un doppio e pesantissimo 3-0 al Volero Zurigo. Non c’era partita e si sapeva ma il Vakifbank – tre volte campione d’Europa e due volte campione del Mondo – non ha sbagliato nulla evidenziando la strapotenza della cinese Zhu Ting.

Delle quattro squadre iscritte alla Final Four la meno allestita per l’evento sembra essere proprio la padrona di casa, anche se si tratta di un’ospitalità sui generis. Le rumene dell’Alba Blaj sono una realtà nata in una piccola cittadina provinciale della Transilvania che si è ben strutturata e sta facendo crescere diversi talenti interessanti ospitando contestualmente giocatrici di qualità provenienti da ben otto paesi diversi oltre alla Romania. La finalissima di Champions League ovviamente non si terrà nel piccolo impianto dell’Alba – il Sala Transilvania – ma nella capitale, lontana circa 350 chilometri da Blaj. La struttura prescelta è la vecchia Sala Polivalenta, una struttura costruita dall’allora dittatore supremo Ceausescu nel 1974 capace di circa seimila posti a sedere. Il programma prevede il 5 maggio prima la sfida tra Alba e Galatasaray seguita da quella tra Imoco e Vakifbank. Il giorno dopo, domenica 6 le finali.

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