La scuola moderna del centrale e una stagione azzurra al via

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Diย Paolo Cozzi

La stagione dei club italiani si รจ chiusa con le finali di Champions League, le quali oltre ad aver ribadito ancora una volta come Leon eย Mikhaylovย siano le stelle piรน lucenti del movimento pallavolistico mondiale, ha messo in mostra un super Dragan Stankovic, autore di ben 19 punti in una prestazione importante in tutti i fondamentali.

Ed รจ proprio del ruolo dei centrali su cui mi voglio soffermare, perchรฉ se รจ vero che spesso non sono loro ad essere lโ€™ago della bilancia in un match, รจ altrettanto vero che una loro intuizione a muro, una loro battuta o un loro contrattacco in un momento chiave potrebbero regalare quel punto in piรน per far vincere la propria squadra. In Italia abbiamo sempre avuto una grandissima tradizione al centro (lo so, sono di parte direte voiโ€ฆ!!) con alcuni dei migliori interpreti mondiali e con una scuola che negli anni ha sfornato campioni del calibro di Lucchetta, Gardini, Giani, Mastrangelo, Fei e molti altri…

Negli ultimi 30 anni si รจ evoluta molto la figura del centrale, prima del rally point system autentica macchina di cambio palla in attacco, ora sempre piรน prezioso a muro e in battuta. Resta da chiedersi, soprattutto in ottica Nazionale, quali siano le caratteristiche moderne del ruolo?

Se si pensa a Podrascanin, Volvich, Lucas si nota subito come lโ€™altezza media spinga sempre piรน verso lโ€™alto, completata da una notevole lunghezza extra degli arti superiori che facilita il gioco a lettura e rende i muri su palla alta granitici. Altra caratteristica del centrale moderno รจ la minor capacitร  di variare i colpi in attacco, con meno angoli e sempre piรน palle prese ad altezze siderali che passano sopra il muro. Anche sui fondamentali di seconda linea si lavora sempre meno, e vedere un centrale completo anche dietro รจ sempre piรน una raritร .

In Italia abbiamo provato a puntare negli anni passati su due “pennelloni” come Piano e Beretta, ma in attacco restano un po’ troppo leggeri soprattutto nelle occasioni di palla non perfetta. Un vero peccato perchรฉ soprattutto il secondo ha due mani granitiche quando riesce ad arrivare a muro che mi ricordano quelle di Mastrangelo, ma รจ troppo lento nella lettura del palleggio avversario.

Mi piace molto Cester, per tanti anni non considerato in Italia per via di un carattere spesso descritto come complicato (ma forse non si รจ mai riuscita a trovare la chiave giusta per interagire con lui) ma che anche in questa stagione รจ risultato il centrale piรน completo, bravo e capace di variare i colpi in attacco, buono a muro con importanti intuizioni vincenti, spesso decisivo con la sua battuta float. Questa estate in nazionale sono sicuro sarร  molto importante per lui anche se ormai non รจ piรน di primo pelo.

Bene anche Anzani, che negli ultimi due anni trascorsi nella cittร  scaligera si era un po’ perso, bravo a ritrovarsi e a farsi guidare nel rilancio dalle mani fatate di De Cecco e da coach Bernardi. Il braccio, pur avendo un movimento atipico ,รจ tornato a roteare veloce e anche a muro si รจ fatto apprezzare per importanti break realizzati. Per il salto definitivo manca un po’ di tranquillitร  nella gestione di certe situazioni limite, ma anche per lui si prospettano stagioni da protagonista.

Partito titolare, Candellaro ha faticato un po’ a mantenere il ritmo dei compagni di reparto, chiudendo la stagione con un ottimo 63% in attacco, ma anche con notevoli difficoltร  a muro. La sensazione รจ che nei momenti chiave della stagione fosse un po’ troppo nervoso e al limite. Sicuramente un buon centrale, maย bisogna tenere conto anche dei suoiย 29 anni.

Mazzone, in quella che รจ la sua prima stagione da titolare pieno, non tradisce chiudendo sopra al 60% in attacco (ma con Bruno che palleggia รจ facile!!) e trovando buone performance anche a muro e con la battuta float. Quello che mi piace รจ che รจ uno dei pochi a saper giocare anche con palle staccate fino ai tre metri, e questo a livello internazionale รจ molto importante perchรฉ tiene inchiodati i centrale avversari in mezzo alla rete.

Diamantini rappresenta al meglio la nuova generazione di centrali, molto alto con braccia lunghe, ma nei numeriย  non ha picchi importanti ,soprattutto a muro dove deve e puรฒ far molto di piรน. Comunque lโ€™estate azzurra rappresenta un bel premio per la stagione appena conclusa.

Ricci paga la scelta di stare aย Perugia a fare il terzo. Sperando in scelte piรน oculate per il futuro, resta per etร  e per tecnica il giovane piรน promettente in rampa di lancio, con la fortuna di essersi fatto questโ€™anno le ossa in una squadra vincente.

In conclusione, il movimento dei centrali in Italia vede una serie di giovani (a quelli citati si possono aggiungere Caneschi e Polo) che fisicamente non hanno niente da invidiare ai colleghi di altre nazionali, ma forse ancora un po’ acerbi per puntare ad assumere ruoli importanti in azzurro. Meglio, sia per esperienza che per qualitร  tecniche, affidarsi al terzetto “Cester Anzani Mazzone”, con centrali maturi e abituati a sfide di livello !

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