#25novembre: squadre in campo per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

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Foto Lega Pallavolo Serie A Femminile
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Di Redazione

Dal 1999, il 25 novembre di ogni anno ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In Italia, è caratterizzata dal rosso che colora le piazze, le vie, ma anche i social network, al grido unito di “NO alla violenza sulle donne”.

In questo giorno, anche le squadre di pallavolo di tutti i campionati hanno voluto far sentire la loro voce, al fianco delle donne e contro la discriminazione e la violenza verso ogni genere.

E così, centinaia di post “Per le nostre madri, le nostre sorelle, le nostre figlie, le nostre mogli, le nostre compagne, le nostre amiche, le nostre colleghe” affollano le home page di Instagram e Facebook, tinteggiando, simbolicamente per un solo giorno, i diversi profili tanto di pallavolo femminile, quanto di pallavolo maschile.

Vero Volley Monza, ad esempio, sceglie le sue atlete della serie A1 femminile, strette mano nella mano ad unire le forze, per urlare “NO” alla violenza sulle donne. La capitana Anna Danesi; si è resa testimonial della campagna #dadonnaadonna di Telesia TV, con un videomessaggio direttamente da Istanbul; la presidente Alessandra Marzari è invece protagonista, insieme all’amministratore delegato dell’AC Monza Adriano Galliani, della campagna di sensibilizzazione “La lotta alla Violenza è #AffareNostro” promossa dal Comune di Monza.

La Igor Gorgonzola Novara si fa sentire attraverso un video, condiviso sui suoi profili social, in cui le atlete pronunciano un secco, inequivocabile NO.

“Continuiamo a combattere per una società migliore, ogni giorno deve essere il 25 novembre!” è invece il grido della Savino del Bene Volley Scandicci, cui fa eco la Megabox Vallefoglia. La Vbc Casalmaggiore cita Kofi Annan, diplomatico e alto ufficiale della Nazioni Unite: “La violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace.”. Mentre il Volley Bergamo 1991 dipinge il volto di Ogoms, Loda e Cicola con il segno rosso.

Anche tutta la pallavolo maschile fa sentire la sua voce e la sua solidarietà verso un tema, purtroppo, così attuale. Ne sono un esempio il video realizzato da Vibo Valentia e il post social di Powervolley Milano, che scrive: “Libera. Libera dalle violenze, libera dalle minacce, libera dalle oppressioni. La violenza non è mai giustificata, la violenza non è forza ma debolezza. La violenza è una malattia che va combattuta. La violenza sulla Donna è un crimine troppo frequente. Oggi, come ogni altro giorno, serve per gridare, serve per combattere. Questo è il grido al quale l’Allianz Powervolley Milano decide di prendere parte. Libera”.

Grafiche d’impatto anche per la Sir Safety Conad Perugia, con i messaggi contro la violenza affidati su Twitter ai volti di Simone Giannelli, Wilfredo Leon, Sebastian Solé e Matt Anderson: “Chi vi ama veramente non vi picchia, non vi umilia, non vi usa!“.

La Gioiella Prisma Taranto, infine, affida al presidente Tonio Bongiovanni un toccante discorso che invita donne e uomini a collaborare per migliorare la società. Perchè non basta dire “Stop alla violenza”, bisogna anche metterlo in atto. Ogni giorno, non solo il 25 novembre.

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Giubileo dello Sport 2025, Papa Leone XIV: “L’incitamento ‘dai’ è un imperativo bellissimo”

Oltre il Volley

Lo scorso weekend, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, si è celebrato a Roma il Giubileo degli Sportivi, chiuso dalle potenti parole pronunciate da Papa Prevost nella messa celebrata in Vaticano a cui erano presenti, tra i tanti, il Presidente del CIO Thomas Bach, seduto vicino al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e a tanti campioni come l’ex ferrarista Felipe Massa, l’olimpionico del judo Pino Maddaloni, l’ex calciatore e oggi Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, il campione dell’NBA Gordon Hayward, oltre a Francesco Ricci Bitti, membro d’onore del CIO.

"Non è un caso che nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport abbia avuto un ruolo significativo, sia come pratica personale sia come via di evangelizzazione" sono state le parole con cui Papa Leone XIV ha aperto la messa dedicata agli sportivi, citando poi l'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, ''patrono degli sportivi, che sarà proclamato santo il  prossimo 7 settembre. La sua vita, semplice e luminosa, ci ricorda  che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo. È l'allenamento quotidiano dell'amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all'edificazione di un mondo nuovo. Lo affermava anche San Paolo VI, vent'anni dopo la fine  della seconda guerra mondiale, ricordando ai membri di un'associazione sportiva cattolica quanto lo sport avesse contribuito a riportare pace e speranza in una società sconvolta dalle conseguenze della guerra''.

"I campioni non sono macchine infallibili, ma uomini e donne che, anche quando cadono, trovano il coraggio di rialzarsi".

"Cari sportivi - ha proseguito il Pontefice -, la Chiesa vi affida una missione bellissima: essere, nelle vostre attività, riflesso dell'amore di Dio Trinità per il bene vostro e dei vostri fratelli. Lasciatevi coinvolgere da questa missione, con entusiasmo: come atleti, come formatori, come società, come gruppi, come famiglie".

"Il binomio Trinità e sport non è esattamente di uso comune, eppure l'accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana infatti porta in sé il riflesso della bellezza di Dio e certamente lo sport è tra queste. Del resto Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione, viva relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo, che si apre al mondo".

"Ecco perché lo sport può aiutarci a incontrare Dio Trinità, richiede movimento dell'io verso l'altro, certamente esteriore, ma soprattutto interiore. Senza questo si riduce a sterile competizione di egoismi”.

“Pensiamo ad un'espressione che in lingua italiana si usa comunemente per incitare gli atleti durante le gare, gli spettatori gridano 'dai', forse non ci facciamo caso, ma è un imperativo bellissimo, quello del verbo dare. E questo può farci riflettere, non è solo un dare una prestazione fisica, ma un dare sé stessi. Si tratta di darsi per gli altri per la propria crescita, per i sostenitori, per i propri cari, per i collaboratori, per il pubblico, anche per gli avversari. Se si è veramente sportivi questo va al di là del risultato”.

Infine, citando Papa Francesco, l’augurio per tutte le atlete, gli atleti, dirigenti e volontari delle tante associazioni sportive coinvolte: “Amava sottolineare che Maria del Vangelo ci appare attiva il movimento, perfino di corsa, pronta, come sono i padri e le mamme, a soccorrere i suoi figli. Chiediamo a lei di accompagnare le nostre fatiche e i nostri slanci – ha concluso Papa Prevost -, e di orientarvi sempre al meglio, fino alla vittoria più grande: quella dell'eternità, il campo infinito, dove il gioco non avrà più fine, e la gioia sarà piena”.

Tanti gli esponenti del mondo dello sport che hanno partecipato alla messa c'era anche il Luk Lublin, squadra di pallavolo fresca di titolo maschile in Polonia, che con il suo capitano Jakub Wachnik ha omaggiato il Papa con la sua maglia.