18 nazionali maschili e 17 femminili al via della European League 2023
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Di Redazione
La CEV ha comunicato oggi la “line up” della prossima edizione della European League, la manifestazione estiva che ogni anno coinvolge le nazionali che non partecipano alla VNL. Sono 22 le Federazioni che hanno confermato la propria iscrizione, per un totale di 17 nazionali femminili e 18 maschili.
La competizione più ambita è ovviamente la Golden League, che permette alle due finaliste di partecipare alla Challenger Cup e concorrere per un posto nella successiva VNL. I campioni in carica, Francia femminile e Repubblica Ceca maschile, non hanno centrato l’obiettivo finale e dunque difenderanno il titolo nell’edizione del prossimo anno.
Tra le donne le squadre partecipanti sono 9, suddivise in 3 gironi da tre – con partite di andata e ritorno – in base al ranking europeo: le grandi novità sono il Belgio, “retrocesso” dall’ultima VNL, e la Svezia, che al contrario è stata promossa grazie alla vittoria della Silver League. Nel torneo maschile i 3 gironi comprendono ciascuno 4 squadre, per un totale di 12 iscritte, tra cui la Romania (vincitrice della Silver League); la Croazia è già stata confermata come paese ospitante della Final Four.
Le nazionali restanti prenderanno parte alla Silver League, che mette in palio per la vincitrice un posto nella Golden League dell’anno successivo. 6 le formazioni iscritte al torneo maschile, suddivise in due gironi: tra queste la nazionale delle Isole Faroe, al debutto assoluto, così come nel femminile la Macedonia del Nord (qui i gironi sono sempre due, ma da 4 squadre ciascuno). L’Austria organizzerà la Final Four femminile a Graz.
Solo nell’edizione 2022 la CEV ha investito nelle due competizioni la ragguardevole cifra di 800mila euro, producendo 250 ore di trasmissioni tv o dirette streaming per le 90 partite disputate.
Ecco la composizione dei gironi per il 2023:
EUROPEAN GOLDEN LEAGUE MASCHILE Pool A: Turchia, Portogallo, Romania, Danimarca. Pool B: Ucraina, Belgio, Croazia, Macedonia del Nord. Pool C: Finlandia, Rep.Ceca, Slovacchia, Estonia.
EUROPEAN GOLDEN LEAGUE FEMMINILE Pool A: Belgio, Bosnia Erzegovina, Svezia. Pool B: Rep.Ceca, Slovacchia, Romania. Pool C: Francia, Ucraina, Ungheria.
EUROPEAN SILVER LEAGUE MASCHILE Pool A: Lettonia, Cipro, Isole Faroe. Pool B: Austria, Ungheria, Georgia.
EUROPEAN SILVER LEAGUE FEMMINILE Pool A: Austria, Estonia, Lettonia, Macedonia del Nord. Pool B: Montenegro, Portogallo, Georgia, Isole Faroe.
Tommaso Rinaldi, schiacciatore classe 2001, si racconta in esclusiva a VolleyNews: "Giocherò con Matt Anderson. Sicuramente in Giappone faremo clamore"
Non è la vetrina di un Mondiale, né ha il fascino delle Olimpiadi. Eppure, la Volleyball Nations League resta uno snodo fondamentale della stagione internazionale. Un banco di prova dove si sperimentano schemi, si testano assetti e si lanciano i giovani talenti destinati a diventare protagonisti sul palcoscenico globale.
L'edizione 2025 (QUI tutte le date e gli orari) porta con sé novità importanti: il format è stato ridisegnato con 18 squadre al via, scompare la distinzione tra "core team" e "challenger team" e, per la prima volta, viene introdotto un meccanismo di retrocessioni che rende la competizione ancora più aperta e meritocratica.
Per aiutarci a leggere chiavi, insidie e potenzialità di questa competizione, abbiamo chiesto il punto di vista di Sarah Pavan, ex campionessa canadese di pallavolo indoor e beach volley, oggi stimata voce tecnica e podcaster. Grazie alla sua esperienza internazionale, Sarah ci accompagna a scoprire perché la VNL è molto più di una semplice tappa di passaggio, e cosa aspettarci da un'edizione che si preannuncia intensa e imprevedibile.
Sarah Pavan
Come accennato nell'introduzione, la Volleyball Nations League forse non ha il prestigio di un Mondiale o di un'Olimpiade, ma rimane comunque una tappa fondamentale del calendario internazionale. Dal tuo punto di vista, cosa rende questo torneo così importante?
"La VNL è una competizione singolare perché consente di modificare i roster durante tutto l'arco del torneo. Questo permette alle nazionali di sperimentare atlete diverse - magari più giovani o meno esperte - e nuove soluzioni di gioco, cosa impossibile in eventi come le Olimpiadi o i Mondiali. È un torneo importante anche perché si disputa in diverse parti del mondo, offrendo a Paesi e pubblici sempre nuovi l'opportunità di assistere al miglior livello di pallavolo al mondo. Un'esposizione di questo tipo è fondamentale per far crescere e sviluppare ulteriormente il nostro sport".
foto Volleyball World
L'edizione 2025 porta con sé diversi cambiamenti, come l'eliminazione della distinzione tra "core team" e "challenger team" e l'introduzione di un vero sistema di retrocessione. Come pensi che queste novità influiranno sulla competitività e sulle dinamiche del torneo?
"Mi piace molto l'introduzione di questo meccanismo di retrocessione. Nel volley internazionale vediamo spesso le stesse squadre ai vertici; quindi, credo sia un ottimo modo per rendere il sistema più dinamico. I team già presenti in VNL avranno una motivazione in più per continuare a lottare, anche se fuori dalla corsa per le Finals. Allo stesso tempo, sarà uno stimolo per le nazionali che non partecipano regolarmente alla competizione: il torneo potrà sembrare più alla loro portata, se continueranno a crescere e lavorare sodo. In questo modo, anche le squadre di fascia media o bassa avranno un obiettivo più concreto e significativo da inseguire".
Abbiamo alcune novità quest'anno, come il debutto della Repubblica Ceca e il ritorno del Belgio dopo due stagioni. Quanto può essere importante questa vetrina per la loro crescita?
"Per crescere davvero, le squadre devono confrontarsi con il massimo livello di pallavolo, e lo stesso vale per le singole atlete. Si migliora soltanto sfidando avversarie più forti. La Repubblica Ceca e il Belgio forse non otterranno grandi risultati in termini di vittorie o qualificazione alle Finals, ma le loro giocatrici avranno un'enorme opportunità di crescita affrontando le migliori squadre al mondo. Il semplice fatto di partecipare alla Volleyball Nations League darà loro visibilità e aprirà nuove porte anche sul piano professionale, contribuendo ulteriormente allo sviluppo di entrambe le nazionali".
Guardando alle potenziali favorite - Italia, USA, Turchia, Brasile, Serbia, Cina e Giappone - pensi che quest'anno gli equilibri possano cambiare? C'è qualche outsider che potrebbe entrare in questo gruppo?
"USA e Serbia stanno affrontando un anno di transizione. Gli Stati Uniti riportano solo tre giocatrici del roster olimpico, la Serbia quattro: è probabile quindi che entrambe accusino un leggero calo, mentre le atlete più giovani e meno esperte si adattano al ritmo e allo stile del gioco internazionale. Anche la Cina ha perso le sue due palleggiatrici dopo Parigi 2024: pur mantenendo quasi intatto il roster, è cambiata in un ruolo fondamentale. A mio avviso, Italia, Turchia e Brasile saranno le squadre da battere quest'anno. Tra le possibili sorprese, vedo soltanto i Paesi Bassi o la Repubblica Dominicana: potrebbero lottare per un posto alle Finals. Il Canada, invece, perde un elemento chiave con l'assenza di Alexa Gray".
foto Volleyball World
Campione in carica della Volleyball Nations League e delle Olimpiadi, l'Italia si presenta all'estate 2025 come una delle grandi favorite. Come pensi gestirà la pressione di dover difendere il titolo? Ci sono cambiamenti o sfide significative rispetto alla scorsa stagione a cui dovremmo prestare attenzione?
"Per me, l'Italia è la principale candidata alla vittoria della VNL quest'anno. Il roster è quasi identico a quello visto a Parigi, eccezion fatta per Bosetti, e questo la rende perfettamente attrezzata per riconfermarsi. A mio avviso, la vera pressione l'ha affrontata durante le Olimpiadi. Ora che ha conquistato quel titolo, mi aspetto di vederla giocare con più leggerezza, libera da aspettative, perché non ha più nulla da dimostrare. Restare al vertice non è mai semplice, certo, ma questo gruppo ha esperienza, equilibrio e maturità: qualità che, secondo me, le permetterà di essere all'altezza della sfida".
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Daniele Santarelli ha già dimostrato il suo valore con i successi ottenuti a Conegliano e ora è al suo terzo anno alla guida della nazionale turca. In che modo pensi che la sua mentalità vincente e la sua competenza tattica influenzeranno l'identità e le prestazioni della Turchia?
"Già nella sua prima stagione con la Turchia avevamo visto l'impatto del suo lavoro, e con undici giocatrici confermate dal roster olimpico, credo assisteremo a una squadra ancora più rodata. Le atlete ormai conoscono il suo stile e sanno cosa aspettarsi. Vincere è un'abilità che si acquisisce, e Santarelli lo ha fatto spesso e con continuità. La costruzione di una cultura vincente richiede tempo, ma dopo tre anni alla guida, credo che vedremo questa mentalità riflettersi pienamente nel gioco della squadra. Mi aspetto che la Turchia chiuda questa edizione della Volleyball Nations League tra le prime tre".
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Il roster degli Stati Uniti è stato profondamente rinnovato quest'anno. Come valuti questa rivoluzione? E che sorprese potrebbe riservare coach Erik Sullivan sul piano tattico o nell'assetto della squadra?
"Penso che le convocazioni degli Stati Uniti abbiano colto molti di sorpresa. Con solo tre elementi confermati da Parigi e tante nuove giocatrici ancora poco conosciute a livello internazionale, è probabile che vedremo un'evoluzione nello stile di gioco a cui eravamo abituati. Tradizionalmente, gli USA si sono distinti per l'eccellente controllo del pallone e un attacco molto rapido, basato su centrali dominanti che aprivano il gioco per le schiacciatrici più tecniche e versatili. Oggi, invece, la squadra presenta schiacciatrici più fisiche e offensive ma con minore controllo di palla, e centrali meno dominanti: questo sposterà il focus del gioco dal centro verso le bande. Non è un caso, secondo me, che Jordyn Poulter sia una delle tre olimpioniche confermate: sarà lei a garantire stabilità all'attacco, indipendentemente dalla qualità della ricezione".
foto: usavolleyball
Il Brasile è da sempre una presenza costante ai vertici del volley internazionale. Cosa ti colpisce di più delle convocazioni di Zé Roberto? Ci sono giocatrici o aspetti tattici che potrebbero rivelarsi decisivi?
"Quest'anno ci sono stati alcuni cambiamenti, soprattutto nei ruoli di libero e centrale. Se il Brasile può contare, come da tradizione, su liberi di alto livello, la perdita di esperienza in un fondamentale cruciale come il muro solleva qualche interrogativo. Sarà interessante capire come il sistema muro-difesa saprà compensare l'assenza di due pilastri come Carol e Thaisa. A mio avviso, buona parte del successo passerà dalle mani di Roberta e/o Macris: saranno le loro scelte e la qualità della distribuzione a fare la differenza. I talenti ci sono, ma andranno messi nelle condizioni giuste per esprimersi al meglio".
foto Volleyball World
Con Zoran Terzic nuovamente alla guida e un roster profondamente rinnovato, ricco di giovani talenti, come vedi la Serbia? E quanto sarà determinante la leadership di Tijana Boskovic per accompagnare questa nuova generazione?
"Metto la Serbia sullo stesso piano degli Stati Uniti: entrambe stanno attraversando una fase di profonda ricostruzione. Dopo un'annata deludente, quest'estate rappresenta un'ottima opportunità per testare nuove risorse, anche se sarei piuttosto sorpresa se riuscissero a raggiungere le Finals. Boskovic è da sempre un elemento chiave per il successo della Serbia, ma quest'anno il suo ruolo sarà ancora più importante. Abituata ad essere tra le più giovani del gruppo, oggi si ritrova a vestire i panni della leader, per età, esperienza e aspettative. Sarà interessante vedere come saprà prendersi la squadra sulle spalle, non solo con i punti, ma anche attraverso la guida, la presenza e l'esempio in campo".
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Il cammino verso le Finals di Lodz sarà intenso e ricco di insidie. Quali sfide mentali e fisiche comporta per atlete e squadre un format così compresso?
"Nella Volleyball Nations League ogni partita pesa, ed è estremamente difficile mantenere un livello di eccellenza per dodici gare consecutive. Tutte le squadre lottano per conquistare un posto nella Final Eight, e la pressione legata alle performance è altissima. Se a questo si aggiungono i lunghi viaggi internazionali e il fuso orario, il contesto diventa ancora più impegnativo. Tuttavia, le squadre partono tutte dallo stesso punto: ad emergere saranno quelle in grado di gestire in modo strategico il proprio roster e trovare continuità, nonostante le rotazioni, i cambi di sede e i calendari serrati".
Per concludere, se dovessi indicare una storia, una giocatrice o una squadra da seguire con particolare attenzione durante la VNL 2025, quale sceglieresti e perché?
"Domanda difficile! Quest'anno non mancano certo le storie affascinanti. Ma se dovessi sceglierne una che mi incuriosisce più di tutte, direi gli Stati Uniti. Si trovano in una posizione particolare: non hanno la pressione di doversi qualificare per la prossima Olimpiade, ma lo standard fissato durante l'era di Karch Kiraly resta altissimo. Erik Sullivan è stata davvero la scelta giusta? Le veterane e le olimpioniche hanno sbagliato a prendersi una pausa quest'estate? Il futuro sarà promettente o deludente con questo gruppo di giovani quasi del tutto inesperte? La Volleyball Nations League sarà un banco di prova fondamentale per capire se questi nuovi elementi sono pronti a raccogliere il testimone e se gli Stati Uniti hanno davvero la capacità di reinventarsi".