Palla al centro – La dipendenza dell’Italia dallo Zar & Osmany. Le figurine del mercato

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Di Paolo Cozzi

Secondo weekend di National Volleyball League per la nazionale di Blengini, ma per chi si aspettava una passeggiata nel girone di San Juan in Argentina dopo le scorpacciate serbe… il risveglio è stato amaro. Due sconfitte nette contro squadre di seconda fascia come il Canada e l’Argentina rendono il nostro percorso alle finali di Lilla sicuramente più impervio, anche se ancora ampiamente fattibile. Di alibi il sestetto azzurro ne avrebbe in quantità industriale, dalla stanchezza per gli spostamenti  aerei  a quella dei reduci della finale scudetto, passando per i pochi allenamenti insieme , ma un tal signor Velasco insegna che cosi ragionano i perdenti, non un gruppo che sta costruendo le fondamenta per i mondiali di settembre.

Una cosa è certa: sta nascendo un gruppo dalle potenzialità importanti, ma troppo dipendente da Zaytsev, Juantorena e dalla battuta. Quando la battuta entra pesante, tutto il nostro gioco ne trae beneficio e solidità, ma bisogna avere anche un piano B per le giornate no. Serve poi un maggior apporto dei centrali nel gioco d’attacco per dare valide alternative ai tre laterali, ma in questa tre giorni argentina ci siamo riusciti solo contro l’Iran, e casualmente abbiamo vinto 3-0. Adesso un lungo viaggio di trasferimento e tappa in Giappone, contro team sulla carta più deboli ma potenzialmente più freschi. Speriamo che qualche cambio e un po’ di energie fresca diano ai nostri ragazzi la spinta per non allontanarsi dalle posizioni che contano.
IL PUNTO SULLA SUPERLEGA

Con l’Ivan nazionale ormai approdato e presentato nella città della Ghirlandina, Perugia è alla ricerca di un nuovo equilibrio e soprattutto di un nuovo attaccante di banda da affiancare a Leon. Personalmente ritengo che a Perugia l’assenza di Ivan si farà sentire, e parecchio, non solo per le performance negli 81 m2, ma soprattutto per l’atteggiamento, la dedizione e la capacità di vincere con cui l’italo russo ha contagiato squadra e ambiente. Radio mercato parla molto di un possibile scambio Russell-Lanza che andrebbe a cambiare molti equilibri interni ai team, ma il vero colpo resta quello di Modena che potrà contare sulla voglia e la professionalità del capitano azzurro nella ritrovata veste di opposto.

Parlando di Trento, Modena, Civitanova e Perugia, continua la corsa alle “figurine”, ovvero a comprare giocatori di nome, di grido, ma senza pensare a quella che poi sarà l’amalgama della squadra.

Trento se davvero perderà Lanza, continuerà in un processo di rinnovamento che in due anni l’ha portata a stravolgere il proprio roster e a perdere l’anima che l’ha portata a tanti successi. Basterà il solo Giannelli a trasmettere una cultura del lavoro, del sacrificio ai nuovi arrivati?

Perugia fa affidamento sull’arrivo di Leon, ma cambiare tutto il reparto schiacciatori per un solo giocatore, per quanto decisamente un fuoriclasse, può essere un rischio, forse non del tutto calcolato dal presidente Sirci.

Modena si trova alle prese con il post Stoytchev, giocatori già sotto contratto ma ora non graditi al nuovo allenatore: la sensazione è che la squadra si farà, e anche forte, anche grazie al gran guru dei procuratori che su Modena punta forte, ma al momento sembra più che un top team di Superlega, la hall di un hotel dove ogni giorno qualcuno va e qualcuno viene.

Fra tutte quella che mantiene un andamento più sottotraccia è Civitanova, che di figurine ne ha comprate due e decisamente pregiate (Bruno e Leal). Se troverà un valido sostituto a Sokolov, fresco di operazione e out per qualche mese, resterà forse la più completa del quartetto.


ARRIVA IL MONDIALE

Infine, mancano ormai tre mesi al mondiale italiano, ennesimo grande evento organizzato per provare a rilanciare il movimento maschile. Se sulla macchina organizzativa, ormai oliata e ben collaudata da anni non ho dubbi, è sull’evento in sè che mi tengo il beneficio del dubbio, sperando che una volta tanto tutti gli addetti ai lavori (Fipav, Lega, Società) trovino comunione di intenti e oltre a fornire spettacolo di livello assoluto riescano a ripartire dal basso, dalle scuole e dai più giovani perché soprattutto nel maschile c’è mancanza di nuove leve e il livello si è abbassato molto, e serve uno sforzo da parte di tutti per trovare nuove strategie capaci di portare il volley nella casa di milioni di famiglie italiane.

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