B Maschile: Alessandro Michieletto "Mi piace molto Kovacevic, cerco di osservarlo per "rubargli" qualche segreto"

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Di Redazione

Figlio d’arte, è passato dal ruolo di libero a quello di schiacciatore – ricevitore. Alessandro Michieletto, posto 4 dell’Itas Trentino (Serie B e Under20), si racconta al quotidiano “l’Adige“, dopo la prima vittoria in campionato.

In attesa di compiere 17 anni – tra poco più di un mese – Alessandro Michieletto nel frattempo ha centrato un altro traguardo, quello dei due metri di altezza. Niente male per un ragazzo che fino a neppure due anni fa giocava da libero, “penalizzato:” dai suoi 190 cm. «Già, negli ultimi due anni mi sono alzato parecchio – spiega Alessandro, giunto a quota 203 cm – e la trasformazione da libero a schiacciatore-ricevitore è diventata quasi d’obbligo piuttosto che una semplice scelta. Superando i due metri e perdendo un pizzico di rapidità non sarebbe stato facile continuare a giocare da libero, così con l’allenatore Francesco Conci abbiamo deciso di imboccare questa nuova strada. Ora non mi resta che lavorare tanto durante la settimana per completare questo processo, sia dal punto di vista tecnico, sia cercando di incrementare la massa muscolare».

Sabato sera, nell’esordio della baby Itas Trentino nel campionato di serie B, osservando gli scout della partita con Grassobbio a risaltare sono stati proprio i 26 punti firmati da Michieletto. Niente male, verrebbe da dire, per un ex libero. I numeri di Alessandro, figlio d’arte (papà Riccardo, team manager della Trentino Volley, da giocatore vinse fra l’altro due scudetti a Parma), raccontano in verità di una prestazione a tutto tondo, maiuscola in ogni fondamentale: 53% in attacco, 76% in ricezione, 3 muri e 4 ace. Difficile insomma fare meglio.

«Ho attaccato molto bene, mentre in ricezione non sono completamente soddisfatto della mia prova. In generale comunque abbiamo giocato una buona partita, era la nostra prima volta in serie B ed inizialmente eravamo un po’ tesi e contratti. Con il passare del tempo ci siamo sciolti e complice anche un avversario non irresistibile siamo riusciti a portare a casa la vittoria».

Cosa significa avere la possibilità di cimentarsi in un campionato formativo e impegnativo come la serie B, anziché nel tornei regionali di C o D? «Significa molto, perché c’è un livello più alto e affrontando giocatori più bravi ed esperti è più facile crescere. A livello di squadra ci sentiamo forti, competitivi, siamo stimolati ad affrontare questo campionato: tra di noi ci siamo detti che non dobbiamo temere nessuno, ma restare sereni e cercare di divertirci partita dopo partita».

Trentino Volley si è riaffacciata dopo qualche anno di assenze sul palcoscenico di un campionato che nel recente passato si è rivelato un trampolino di lancio per i vari Giannelli, Nelli, Lanza, Fedrizzi, Cavuto, De Angelis, Galassi, Codarin… «Eh, speriamo possa essere così anche per qualcuno di noi, non sarebbe male..» sorride Alessandro.

Nel 2018 hai vestito più volte la maglia azzurra della Nazionale U18. «Già da libero avevo collezionato qualche presenza, ma più che altro per stage di allenamento. Quest’anno, da laterale, ho invece fatto parte della squadra che ha vinto la medaglia di bronzo al campionato Europeo Under 18 (firmando 17 punti nella finale per il 3° pasto, ndr), mentre in estate abbiamo vinto in Belgio i1 Torneo 8 Nazioni».

Obiettivi per questa stagioni in serie B? «Giocare, divertirci e migliorare. Sono queste le tre parole d’ordine».

Da schiacciatore, a chi ti ispiri? «Mi piace molto Kovacevic, è mancino come me, cerco di osservarlo in allenamento e in partita per “rubargli” qualche segreto».

 

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